Logistica 4.0 in Italia: diretti verso il futuro

Che la pandemia da Covid-19 ci abbia insegnato tanto è cosa certa. Un’emergenza sanitaria di portata mondiale che, ritorcendosi su ogni settore della nostra società, ha inevitabilmente dato una spinta importante verso la digitalizzazione dei processi. Anche nelle tante aziende italiane che dubitavano dell’importanza dell’innovazione digitale, comprese quelle del settore logistico. Sì, perché ora possiamo dirlo tranquillamente: la logistica 4.0 non accenna ad arrestarsi, bensì rimane al centro di un solido processo verso il futuro.

Una progressiva rivoluzione che ormai non riguarda solo il trasporto merci e il magazzino, ma l’intera filiera produttiva, compresa la strategia e la pianificazione alla base di tutto.

Ma cosa sapere sullo sviluppo della cosiddetta logistica 4.0? Quali sono le azioni innovative che la rendono tale? Come potrà salvare il settore in Italia?

Scopriamolo insieme.

Magazzino della logistica 4.0

Cos’è la Logistica 4.0?

Partiamo da una definizione generale. Quando si parla di logistica 4.0, ci si riferisce ad una vera e propria nuova industria capace di soddisfare al meglio il cliente, contenendo i costi e rispettando l’ambiente che ci circonda. Una trasformazione solida e netta, in grado di garantire un vantaggio competitivo non indifferente, sradicando tutti quei processi produttivi che fino a pochi anni fa sembravano insostituibili.

In altre parole, partiamo di un insieme di azioni strategiche innovative quali:

  • Gestione digitale del flusso di lavoro, a partire dai software gestionali automatizzati, Data Analytics e Big Data.
  • Magazzini più green e sostenibili, riducendo sprechi e scorte, con un miglior utilizzo dei materiali giù disponibili in magazzino.
  • Magazzini più flessibili e controllati, attraverso l’ottimizzazione dello spazio e l’implementazione di gestionali automatizzati per la movimentazione della merce.
  • Digitalizzazione e Automazione della gestione operativa, tramite l’utilizzo di robot autonomi, sensori di rilevamento, carrelli a guida automatica e così via.
  • Approccio più strategico alla catena, per pianificare ogni operazione su tutti i canali attivi, intervenendo prontamente grazie ad aggiornamenti in real time.

La svolta portata dall’Emergenza Sanitaria

Come anticipato nelle prime righe di questo articolo, la pandemia mondiale da Covid-19 ha, in sostanza, accelerato i processi di digitalizzazione, favorendo quella che viene definita l’industria 4.0. In questo modo, tra smart working, software o altre tecnologie di ultima generazione, l’emergenza sanitaria ha reso palesi tante grosse difficoltà che persistevano e rallentavano la stessa logistica italiana. Tra i tanti problemi, ad esempio, non possiamo non citare:

  • Un enorme sbilanciamento nei flussi, che non prepara affatto la filiera a nessun tipo di imprevisto. Gli stessi viaggi a vuoto, figli di un’organizzazione non ottimale, sono la prima causa di costi inutili ed incredibilmente esorbitanti.
  • Una migliorabile gestione delle risorse, palesata nel momento in cui i contagiati (o in quarantena) hanno abbandonato i magazzini impedendo alle aziende di effettuare gli ordini nei tempi previsti.
  • Una minore produttività, causata soprattutto dal punto precedente: meno personale operativo, più rallentamenti nella catena lavorativa dell’azienda.

Tutti problemi che hanno gettato le basi per un nuovo modo di organizzare il lavoro in modo strategico, attraverso il supporto digitale e automatizzato, dando una forte spinta verso la logistica 4.0 e i suoi relativi investimenti.

Logistica 4.0 in Italia

Logistica 4.0: qual è la situazione in Italia?

Durante i periodi di lockdown, l’Italia ha vissuto un incremento esponenziale degli acquisti online e delle consegne a domicilio, i quali sono entrati di fatto nella routine abituale del cittadino medio. In questo senso, una cosa è certa e già verificabile: l’incredibile boom di questo trend degli acquisti online non tornerà ai regimi pre-Covid. Anzi. È destinato ad aumentare sempre più, rendendo imprescindibili gli investimenti sulla logistica 4.0, in grado di riprogrammare la supply chain nazionale – e mondiale, rendendola più flessibile, efficace. E soprattutto sostenibile in termini di impatto ambientale.

Ecco che le parole chiave del futuro del settore saranno per forza di cose flessibilità ed ecosostenibilità. Il trasporto merci e la loro movimentazione non dipenderanno solo dal prezzo, o dalla ricerca delle ditte fornitrici più economiche. Un po’ come avveniva in passato insomma. In una supply chain globale fatta di minimizzazione dei costi di trasporto, chiusure improvvise delle frontiere e poca flessibilità, un nuovo ruolo importante verrà ricoperto dalla solida rete di fornitori locali, a km 0.

Altrettanto cruciale, affinché gli investimenti portino i risultati sperati, sarà ottimizzare la gestione del rischio della supply chain. Tutto questo a partire dai rischi più prevedibili e comuni, fino a quelli improvvisi e inaspettati. Come? Grazie alle nuove tecnologie digitali che non solo potranno migliorare la gamma di servizi offerti, ma potranno inoltre personalizzarli e diversificarli.

Senza lasciare da parte tutte quelle nuove integrazioni dei processi e delle attività del magazzino previste dalla logistica 4.0. Dalle etichette intelligenti ai sensori autonomi e automatizzati, dalle applicazioni per la mappatura 3D del magazzino fino alla geolocalizzazione real time di mezzi e merci, in grado di migliorare i flussi di trasporto, di carico e di scarico.

Insomma, le possibilità sono davvero infinite. E il futuro, come molti dicono, è già qui.

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