I robot nella logistica stanno aumentando a dismisura. E non è un caso se un colosso come Amazon ha deciso di istituire un fondo dedicato all’innovazione tecnologica di un miliardo di dollari solo per dare sostegno alle aziende robotiche. Del resto, pare che il marketplace più famoso al mondo investa il 38% del proprio budget proprio ai robot per la gestione del magazzino.
Il legame tra Amazon e robotica non è mica una novità. Sono anni che esiste la Amazon Robotics, divisione incaricata di sviluppare sistemi di evasione ordini attraverso robot. Divisione nella quale è stata integrata anche la Cloostermans, azienda belga specializzata nell’automazione magazzini.
Ma perché si ha così tanta necessità di robot nella logistica? Semplicemente perché stanno aumentando esponenzialmente gli ordini, così come lo stesso numero di magazzini. Stando a quanto riporta Interact Analysis, ad esempio, il numero di magazzini nel mondo arriverà a 180mila entro il 2025, contro i 150.600 del 2020.
Per questo, la ricerca continua nel suo lavoro, facendo ogni giorno passi da gigante. Nuovi progetti e nuove tecnologie emergono sul mercato, rivoluzionando in modo più o meno importante la logistica moderna.
Ora la domanda è: che robot vengono utilizzati in magazzino? Quante e quali tipologie esistono?
Scopriamolo insieme.
Magazzino 4.0 e Robot logistici: più vecchi di quanto pensiamo
La logistica si è evoluta nel tempo, e le invenzioni che l’hanno cambiata per sempre son davvero tante. Rimanendo sul ramo automazione del magazzino, abbiamo visto arrivare nastri trasportatori, qr code,software di gestione e via dicendo.
L’esplosione degli e-commerce, però, con il conseguente incremento degli ordini giornalieri – dalle tempistiche sempre più strette – ha richiesto un importante sforzo in termini di ricerca tecnologica. Ed è qui che arrivano i primi robot e altri sistemi di automazione. Soluzioni che hanno origini molto più antiche di quello che si pensa. I robot mobili autonomi (AMR), per dirne uno, sono stati infatti inventati nello scorso secolo, tra gli anni ’50 e ’60.
Certo, tutt’altra cosa rispetto all’intelligenza artificiale moderna, però pur sempre una buona base di partenza. AI che invece si è resa protagonista di una sostanziale accelerata nello sviluppo di questi sistemi, il quale ha portato agli ormai noti AGV, i veicoli a guida automatica, molto più avanzati e autonomi dei predecessori.
Cobot, a stretto contatto con gli operatori logistici
Non solo robot autonomi che sanno agire senza l’intervento dell’uomo. Tra i modelli più conosciuti ed apprezzati sul mercato esistono i cosiddetti cobot, ovvero i robot collaborativi. Parliamo di robot semi-autonomi che, progettati ad hoc, aiutano gli operatori logistici a smarcare diversi step del processo logistico in magazzino, collaborando e interagendo con loro. Ci sono alcuni modelli che possono seguire il professionista per tutto il magazzino, fungendo in pratica da contenitore portatile per gli ordini. Altri, invece, sono in grado di svolgere azioni ancora più avanzate.
Come fanno? Beh, a prescindere dal loro compito, i cobot hanno dei sensori che permettono loro di identificare ed evitare eventuali ostacoli, garantendo una mobilità ottimale e sicura per la struttura logistica. In ogni caso, man mano che la ricerca va avanti, l’obiettivo sarà sempre quello di migliorare quanto più il rapporto tra uomo e robot.
Ultimi da citare, ma sicuramente non per importanza, abbiamo i sistemi di stoccaggio e prelievo automatici. Essi sono supportati da computer e robot che recuperano gli articoli e li immagazzinano nelle relative aree di stoccaggio, automatizzando la gestione dell’inventario e spostando, se necessario, merci su richiesta.
Robot nella Logistica: lo sviluppo dell’AI è fondamentale
L’intelligenza artificiale (AI) è senza dubbio il fulcro del futuro della logistica, fatto di software, automazioni e ovviamente robot. Gli Stati Uniti, come sempre, si preoccupano di trainare il tutto, facendosi promotori e protagonisti delle ultime novità in materia di logistica intelligente. Del resto, non poteva essere altrimenti, date le enormi differenze di disponibilità economiche tra il Vecchio e il Nuovo Continente.
I robot della logistica di oggi, al contrario di quelli del ieri, sanno anche apprendere, imparare e prendere decisioni in autonomia in base alle osservazioni locali che effettuano. I sensori di cui sono dotati a bordo riescono ad identificare ostacoli fissi e dinamici sempre più lontani, riuscendo a gestire situazioni molto più complesse e pericolose. In questo modo, navigano in tutta sicurezza, tra le dinamiche più disparate e impreviste del magazzino, calcolando potenzialmente infinite variazioni di scenari.
Robot intelligenti, questi, che con il tempo permetteranno di ottimizzare e agevolare i flussi e i processi logistici interni ed esterni al magazzino, dando non solo una mano sul piano operativo, ma anche e soprattutto a livello di risparmio energetico e taglio dei costi. Si potrà infatti diminuire il consumo di energia quanto i robot agiscono in brevi distanze, sfruttando la loro stessa capacità di apprendimento e pianificazione autonoma.
Cosa ci riserverà il futuro? Solo il tempo lo sa. Sicuramente qualcosa di super tecnologico, all’insegna dell’automazione, della sicurezza, dell’ottimizzazione dei processi e, perché no, del risparmio.
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